Onorevoli Colleghi! - In Europa, il primo divieto di tagliare orecchie e coda ai cani risale al 1895, quando il Kennel Club inglese legiferò che «nessun cane nato dopo il 31 marzo 1895 può essere premiato in una manifestazione che si svolga secondo i regolamenti del K.C. se ha le orecchie tagliate». In alcuni Paesi del nord Europa, quali la Norvegia, la Svezia, la Finlandia e la Danimarca è dagli anni '40 che le orecchie dei cani non vengono più tagliate.
      Molto più recentemente, e cioè tra il 1987 e il 1988, la questione tornò a essere considerata grazie a un'iniziativa del Consiglio d'Europa: nel novembre del 1987 alcuni Stati del Consiglio d'Europa, fra cui l'Italia, firmarono la Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia che all'articolo 10 vieta: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie; c) la recisione delle corde vocali; d) l'asportazione delle unghie e dei denti. Il nostro Paese ha firmato tale Convenzione (ma non ha ancora provveduto alla sua ratifica), ma successivamente nessuno dei Ministeri preposti si interessò più dei primi due punti. A tutt'oggi è consentito, in esposizione, portare cani con orecchie integre o tagliate.
      Il problema del taglio delle orecchie affonda le sue radici nella selezione operata dall'uomo di cani che avevano funzioni prettamente pratiche (di guardia, di

 

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difesa, di attacco e di combattimento tra cani) e nel cui svolgimento il cane non doveva procurarsi ferite inutili o offrire all'avversario punti di presa.
      L'esemplare di razza nasce pertanto fin dagli albori come un'opera di selezione voluta dall'uomo, che ne altera l'estetica per i propri scopi. Essendo ormai venuti meno i motivi pratici che hanno fatto sorgere tale questione, non sussiste oggi la necessità di sottoporre l'animale a un intervento chirurgico a puri fini estetici.
      Il taglio delle orecchie, peraltro, resta un intervento chirurgico con tutti i rischi connessi, e soprattutto con delle fasciature postoperatorie (i cosiddetti «colletti») che vanno ripetute ogni otto giorni circa fintanto che l'orecchio non resta nella posizione voluta, procurando notevole fastidio all'animale. Non solo. Gli «incidenti di percorso» dell'intera procedura possono essere molti e di diversa origine e possono portare ad accanimenti estetici quali un secondo taglio o l'applicazione di protesi fisse all'interno delle cartilagini.
 

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